Una pratica di consapevolezza semplice e utile per esplorare, se e come le proprie scelte di studio o professionali siano state influenzate dalle dinamiche familiari.
Questa pratica di scrittura permette di “parlare” a se stessi e di rivelare aspetti nascosti delle scelte passate, aiutandoti a riscoprire chi sei davvero e quali direzioni risuonano con te.
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che ti dedico con tutto il cuore
puoi scriverla su un tuo quaderno
Trova un momento di tranquillità - Scegli un luogo e un momento della giornata in cui sai di poter stare in pace, senza interruzioni per almeno 15-20 minuti.
Scrivi una lettera a te stesso/a del passato- Immagina di scrivere al "te" di quando hai fatto le tue scelte scolastiche o professionali. In questa lettera, esplora queste domande:
Perché hai scelto quel percorso? Cosa ti ha spinto?
Cosa sentivi di dover dimostrare, a te stesso o agli altri?
Come hanno influenzato le tue scelte le aspettative o le dinamiche familiari?
Quali emozioni provavi nel fare quella scelta? Paura, senso di responsabilità, desiderio di approvazione?
Rileggi con distacco - Dopo aver scritto, prenditi una breve pausa e poi rileggi la lettera come se l’avesse scritta un’altra persona. Osserva se emergono schemi o pressioni legate alle dinamiche familiari. Chiediti: "Questa scelta riflette davvero ciò che desideravo, o è stata influenzata da altri fattori?"
Annota le intuizioni - Scrivi su un foglio tutte le intuizioni che emergono. Potresti renderti conto di aver seguito percorsi che non rispecchiavano appieno i tuoi veri desideri e di averlo fatto per necessità emotive legate alla famiglia.
Questa pratica non solo aiuta a far emergere consapevolezza, ma permette anche di fare pace con il passato, aprendo la strada a scelte più autentiche in futuro.
Qui di seguito ti riporto un esempio
Lettera a Me Stesso/a a 18 Anni
Cara Silvia a 18 anni,
Mi ricordo bene il momento in cui hai deciso di iscriverti alla facoltà di Economia. Era una scelta importante, e so che l'hai fatta sperando di fare la cosa giusta.
Ma, ora che ci ripenso, vorrei chiederti: perché l'hai scelta davvero?
Mi viene da pensare che forse non era solo passione per i numeri o per il mondo finanziario. Forse c'era qualcos’altro dietro questa decisione, come l’idea che fosse la strada giusta per "sistemarti", per ottenere la stabilità che la tua famiglia desiderava per te.
Ricordo anche come ti sentivi con mamma e papà. Volevi che fossero fieri di te, vero? Non era facile convivere con i loro litigi e vedere spesso tensioni in casa. Forse, hai scelto Economia anche per dimostrare che potevi portare sicurezza alla famiglia, per alleggerire un po' la loro tensione. In fondo, volevi fare qualcosa che desse serenità a tutti, anche se significava rinunciare a quella tua passione per l'arte e la scrittura.
Ma ti chiedo ora: come ti sentivi veramente quando hai scelto Economia? Mi ricordo che eri un po' incerto e, anche se c’era un senso di responsabilità, forse non eri davvero entusiasta. Ciò che avresti voluto fare era dedicarti all'arte, esplorare la tua creatività. Ma avevi paura di come mamma e papà avrebbero reagito. Avevi bisogno di approvazione, di farli sentire orgogliosi.
Oggi, con questa lettera, voglio dirti che comprendo perché hai fatto questa scelta. So che l’hai fatta anche per amore della tua famiglia e per cercare un po’ di equilibrio in una situazione non semplice. Ma voglio anche ricordarti che ciò che desideri veramente non è sbagliato. E c’è sempre spazio per ascoltare quella voce interiore, anche ora.
Con affetto e comprensione,
Silvia di oggi.