Su di Me


Trentina di adozione ma emiliana di nascita

Sono cresciuta scorrazzando tra la campagna emiliana ed il mare romagnolo, a stretto contatto con la natura e gli animali e sviluppando una innata sensibilità verso l'Essenza delle cose e degli esseri che mi circondavano e verso la loro disarmante bellezza. 

Ho viaggiato con l'immaginazione in mondi paralleli e magici propri dell'età fanciullesca, per cadere nelle tribolazioni pre e tardo adolescenziali, con le mie prime due crisi esistenziali profonde all’età di 11 e 18 anni, per aprire definitivamente il vaso di Pandora non ancora trentenne, quando mi colpì un'infezione recidivante, che mi debilitò a livello psico-fisico per quattro lunghi anni. Durante il primo anno percorsi l'Italia del nord in lungo e in largo, in cerca di medici che potessero darmi una qualche cura ma che portarono le mie difese immunitarie ai minimi termini con antibiotici sistemici, diete massacranti e psico-farmaci. Per uscirne, dovetti estendere la visione oltre il mio approccio medico-scientifico, fino ad approdare alla medicina integrativa, olistica o non convenzionale (tutto ma non "alternativa", perché ritengo che le soluzioni ad un problema debbano sempre essere un insieme di azioni sinergiche). Counseling, shiatsu, omeopatia, naturopatia, iridologia, biorisonanza. Le persone a me più vicine, ignare di questo mondo parallelo, temevano che mi stessi imbattendo in sette pericolose e stregoni carlatani. Fu un medico omeopata di Genova, specializzato in malattie autoimmuni e discipline olistiche, che mi prese in cura in toto, sia a livello fisico, energetico che psichico, a farmi uscire dal tunnel. 

Prima di guarire qualcuno, chiedigli se è disposto a rinunciare alle cose che lo hanno fatto ammalare (Ippocrate)

Con lui, oltre a contenere i sintomi entro un livello accettabile, trovai la chiarezza e la forza interiore di fare un importante cambiamento di vita e, a quanto pare, di “lasciare andare quello che mi aveva fatto ammalare”, perché dopo due mesi, arrivò l’inaspettata e tanto agognata guarigione fisica. 

La mia testa fece clic: “esiste veramente una correlazione tra psiche e corpo”

Naturalmente questa esperienza mi portò a vedere la vita con occhi diversi. Impossibile snobbare l'evidenza di una imprescindibile connessione tra il mio stato fisico e quello interiore, che scrutavo sin da quando ero piccola, trascrivendo tutti i miei pensieri ed emozioni, sull'onda del flusso di coscienza alla Virginia Woolf. La scrittura è sempre stata, ed è tuttora, un atto catartico di autoanalisi e consapevolezza, che utilizzo da quando le dita di due mani mi bastavano a contare gli anni che avevo

Da quel momento passai quasi prevalentemente alla lettura di saggistica, iniziai a frequentare seminari e formazioni in ambito olistico e spirituale e a fare percorsi e sessioni di crescita personale, per approfondire e sperimentare con sempre maggiore consapevolezza la relazione corpo-mente-anima ed elaborare i miei blocchi emotivi:

. lo yoga, che insieme allo shiatsu, watsu e qi-gong, mi hanno insegnato ascoltare il mio corpo e sperimentare come il corpo racchiuda le nostre emozioni e l'importanza del respiro

. la meditazione ed il reiki che mi insegnato come nutrire la calma mentale e percepire livelli sempre più “sottili” del mio Essere oltre la mente, facendo nascere in me un senso innato di gioia, mai provato prima (e oggi non mi identifico più con quello che penso, anche se genera le mie emozioni inconsce ma qualcosa di molto più vasto)

. il ThetaHealing, che pur essendo una disciplina relativamente recente, avendo solo qualche decina d’anni, mi ha fatto sperimentare con consapevolezza la relazione profonda tra psiche, pensieri, emozioni, sensazioni fisiche fino agli eventi eterni, che sono qualcosa che ci accadono oltre i nostri limiti fisici di esistenza ma solo nell’apparenza, e mi ha fatto sperimentare l'ascolto intuitivo degli altri, oltre i limiti di spazio e tempo, insegnandomi, che siamo connessi al tutto, dentro e fuori di noi

. le Costellazioni Familiari, che mi hanno insegnato a non rifuggire il dolore più profondo ma che è possibile attraversarlo senza soccombere, integrarlo e farne un punto di forza e mi ha fatto capire quanto possa essere inconsciamente condizionante la connessione con il proprio sistema di appartenenza nei vari ambiti di vita, a partire da quello familiare.

[ NOTA: sperimentare dimensioni sottili, per esempio con le discipline suddette, accedendo ad informazioni in modo intuitivo, a stati di Coscienza alterati o superiori, a connessioni con persone e cose lontane nel tempo e nello spazio, potrebbero sembrare solo stati di allucinazione, ho iniziato anch'io così. Ma verificare direttamente il cambiamento che possoono portare, sul piano emotivo, fisico, relazionale e degli eventi, pur volendo rimanere critici e scettici e continuare a credere al caos invece che al caso o destino (inteso come qualcosa che è predeterminato ma per questo non immutabile), non si può con obiettività celare l'evidenza di coincidenze inspiegabili per la ratio, se non aprendosi alla possibilità di leggi universali di esistenza che superano il tangibile ].

Il peso dei traumi familiari

Proprio perché proveniente da una famiglia difficile, sono nata e cresciuta avendo interiorizzato diversi traumi familiari, che hanno condizionato pesantemente ed inconsapevolmente la mia vita. Malinconia, insoddisfazione, sofferenza, con tutte le conseguenze del caso, come paure, insicurezze, aggressività, sono le emozioni e i sentimenti che maggiormente ricordo nei primi 30 anni di vita, celati da un carattere esuberante, predisposto alla comunicazione, ascolto ed empatia. Una vita comune, la mia, facile solo all’apparenza, segnata da diversi momenti difficili,  fino all'ultimo dopo i quarant’anni, forse il trauma più difficile, perché vissuto in età adulta, che mi ha richiesto un anno e mezzo di psicoterapia e tantissimo lavoro personale a tutti i livelli, sfruttando tutte le mie conosocenze.

La vita è una sfida per tutti

ciò che LA cambia, sono gli occhi con cui la guardiamo

Meno “ostacoli” interiori ti ritrovi dalla nascita, più riesci a fluire con la vita e percorrere una strada in discesa, verso l'auto-realizzazione, quella sensazione di occupare il "tuo" posto nel mondo e fare la cosa giusta per te. I problemi, di qualsiasi forma e colore e per chiunque, sono sempre sfide evolutive di crescita personale, a saperle guardare con gli occhi giusti e questo in assoluto è stato l’arricchimento più importante tratto dai percorsi fatti, insieme all’esperienza diretta della connessione sottile fra gli Esseri.

La ricerca di questa “connessione materia-spirito” dà uno scopo alla mia vita; la sperimentazione di dimensioni sottili della realtà, oltre a quella prettamente materiale, calma la mia sete di conoscenza della materia umana e nutre il mio desiderio di condividere e promuovere il cambiamento consapevole.

Anche se ancora fortemente criticata dalla ricerca ufficiale medico-scientifica, la visione  olistica ci dà l’opportunità di trovare risposte, seppur fenomenologiche e non scientifiche, che ampliano il senso di Coscienza oltre l’Ego, inteso alla Jung come la psiche nella sua totalità conscia ed inconscia, e questo mostra nuove possibilità di esistenza, che permettono di superare, a chi è disposto a sperimentarla, la recidivante sofferenza umana, pur senza rinnegare né scienza né religione.

Noi non cesseremo la nostra esplorazione,

e la fine di tutto il nostro ricercare

sarà giungere laddove noi siamo partiti

e conoscere quel posto per la prima volta.

T. S. Elliot

Credo che “quel posto” sia dentro di me, dentro ad ognuno di noi, dentro ad ogni cosa e in ogni luogo, immutabile, immanente, onniscente e ci connetta e ci renda Uno. "All We are One" come mi disse un taxista induista balinese, "All the People is my Family", e questa visione rende il bene personale imprescindibile dal Bene Comune, perché il vero valore di esistenza è insito più nella relazione che nel singolo individuo.

 

Come mi disse un insegnante di meditazione spirituale, non molto tempo fa, 

non serve credere, ma darsi l’opportunità di sperimentare.



"Saggezza dell'Essere" è il nome del mio  progetto di vita, prima di tutto,  e di lavoro, con il quale intendo promuovere il credo innato che mi motiva da quando sono piccola, "tutto è possibile",  che nel tempo si è trasformato  in "cambiare dentro per cambiare fuori, perchè ovunque tu voglia andare, devi partire sempre da stesso" e oggi lo sento così: "il cambiamento consapevole è possibile,  anche negli aspetti della vita che sembrano sfuggire  al nostro controllo, per il massimo bene comune". 

La gratitudine più profonda non nasce principalmente dalla speranza in un futuro prossimo migliore ma dalla consapevolezza che accogliere, ascoltare, accompagnare chi ne ha bisogno e lo desidera, è una guarigione dell'anima bilaterale (e gli operatori e terapeuti delle relazioni di aiuto e guide al cambiamento che lavorano con umiltà e consapevolezza, lo sanno bene).



Grazie