Gli Ordini dell'Amore

Gli Ordini dell’Amore, che regolano la nostra esistenza:

 

1° ordine: Appartenenza

Tutti hanno il proprio posto, insostituibile, nel Sistema di appartenenza e nessuno può essere escluso, come invece accade spesso con un aborto voluto o spontaneo, o cessione in adozione di un figlio, o un figlio illegittimo o con un handicappato tenuto nascosto, una persona uccisa o un parente dimenticato.

Risultano particolarmente interessanti le regole secondo cui considerare un escluso e quindi i componenti effettivi del sistema familiare, che vanno oltre la discendenza genetica. Hellinger conta fra gli esclusi, non solo gli i figli abortiti, nati morti, abbandonati e dimenticati ed i fratellastri o sorellastre ma anche i partner precedenti dei genitori e dei nonni e bisnonni, tutte le persone che hanno subito un danno o morte a vantaggio della famiglia e tutti quelli che hanno arrecato morte o svantaggio alla famiglia. L’esclusione si può generare anche dando ad un figlio successivo il nome di un figlio precedente e morto, come da voler sostituire il suo posto. Il sistema ricorderà ogni escluso, facendo rivivere il suo destino ad un postero, anche di alcune generazioni successive, che manifesterà in qualche modo il senso di non appartenenza. Le costellazioni mostrano che con la morte perdiamo la vita ma non l’appartenenza al proprio sistema, come se le anime fossero legate tra loro al Tutto, oltre lo spazio ed il tempo.

 

2° ordine: Gerarchia

Chi è arrivato prima ha precedenza su chi è arrivato dopo; ognuno deve stare al proprio posto; chi vuole occupare il posto di qualcun altro, crea un disordine, con gravi conseguenze per sé e gli altri.

L’ordine della famiglia di origine è sempre la prima cosa da guardare, mettendo in campo i propri familiari, per rendersi conto di eventuali disordini e della loro reale natura, solitamente diversa dalle nostre convinzioni.

Riguardo la gerarchia, il primo della scala gerarchica, in vita, è colui che si occupa della sopravvivenza della famiglia, di solito il marito, e a seguire chi se ne prende cura, la moglie. Oggi questi ruoli potrebbero anche essere invertiti. Come genitori e nella coppia, invece, uomo e donna sono alla pari. Seguono poi i figli in ordine di nascita, compresi quelli abortiti (anche molto prematuramente da non averne consapevolezza) e quelli nati morti. 

Questa gerarchia vale se consideriamo i componenti della famiglia, quindi i figli del primo matrimonio hanno precedenza, sul secondo matrimonio, se non ci sono figli. Invece si inverte, se ci sono figli nell'ultimo matrimonio, che avranno precedenza sulla famiglia o famiglie precedenti. La gerarchia familiare è molto importante, se non viene rispettata da uno dei componenti, questo può valergli il successo nella vita. 

Purtroppo questo ordine è spesso violato, inconsapevolmente, come quando i piccoli si fanno carico dei problemi dei genitori, manifestando a loro volta problemi di varia natura, per il troppo amore e, paradossalmente, per garantirsi la sopravvivenza, minata dal problema del genitore. Nell’anima del figlio si genera una dinamica o credenza di morte: io al posto tuo, mi ammalo io al tuo posto, mettendosi in una posizione che potremmo definire di "superiorità" rispetto al genitore, perché istintivamente pensa di poter risolvere i suoi problemi. Un genitore per comprendere i problemi di un figlio e porvi rimedio, deve mettersi molto in discussione e ricercare l'origine oltre l'apparenza della situazione. 

Quando invece diveniamo adulti, Hellinger ci insegna chiaramente che per essere veramente “grandi”, occorre assumersi la responsabilità del proprio destino, senza farsi carico di quello degli altri (che non siano figli non ancora adulti), avendo la consapevolezza quindi di lasciare libere le persone che amiamo a loro volta nel loro destino, senza voler intervenire o salvarla ad ogni costo, solo così ognuno resta al proprio posto e l’ordine e la pace sono mantenuti. Se la costellazione ci mostra il disordine in una relazione, solo la persona con il proprio libero arbitrio può scegliere di ripristinarlo, facendo un passo indietro e tornando al proprio posto, rispettando le scelte o il destino altrui. Non è mai semplice rispettare gli altri nel profondo, perché a volte il bisogno di aiutare e salare sono forze molto potenti, che nascono da profonde paure.


3° ordine: Compensazione

Dare e avere devono essere compensati, affinché non rimangano dei sospesi, con l’unica eccezione della Vita, che un figlio non può compensare nei confronti dei genitori, perché è incommensurabile. Finché non compensiamo ciò che riceviamo, non siamo in pace con la coscienza; estinguendo il debito, torniamo liberi.

L’ordine della compensazione regola tutte le nostre relazioni, personali e di lavoro. Quando il dare e avere non sono compensati, le due persone continuano ad essere in qualche modo legate. La relazione, in cui uno dà normalmente più dell’altro, è destinata a finire. La compensazione può essere soddisfatta non solo restituendo a chi ci ha dato, ma anche dando in senso più ampio, perché è una legge universale, la Vita ci dà e ci prende, compensando ed equilibrando l’esistenza di tutti, anche se non ne abbiamo consapevolezza. Coloro che non possono compensare ciò che ricevono, come un malato che riceve continue cure, può farlo riconoscendolo e provando sincera gratitudine. Hellinger ci insegna che per mantenere l'equilibrio in una relazione, anche i torti vanno compensati, ma restituendolo in modo "meno intenso", per evitare di creare un circolo vizioso.

Un disordine di queste leggi nel corso del tempo e delle generazioni, si radica profondamente nel sistema familiare e si manifesta nei posteri, squilibrando la loro vita con sintomi fisici ed emotivi, eventi, comportamenti dannosi. La "liberazione" parte dal riconoscere tali disordini nel proprio sistema famigliare. Il passo successivo consiste nel ripristinare l'ordine mancato, un processo che tocca nel profondo la persona che se fa carico, o meglio, a cui la coscienza del sistema ha in qualche modo assegnato questo compito, perché intacca la struttura delle sue credenze e certezze, sbloccando tutto il dolore cristallizzato riguardo certi eventi. 

L’armonizzazione personale e sistemica di una persona avviene con il ripristino di una situazione ideale, in cui queste leggi vengono rispettate. Il lavoro delle Costellazioni familiari permette di prendere coscienza di quali membri del nostro sistema familiare sono stati esclusi e di reintegrarli, del bisogno di appartenenza, che salvaguarda la nostra sopravvivenza, del fatto di “venire dopo” chi è venuto prima di noi, di compensare ciò che è stato tolto ingiustamente, di occupare ognuno il proprio posto e molto altro ancora. Questo lavoro dà chiarezza, fa sentire in pace e dà forza, una forza che non potremmo trovare altrove.